Venerdì 25 ottobre si è svolta un’assemblea organizzata dalla Spi Cgil sullo stato della salute pubblica nel Tortonese. Hanno partecipato la segretaria provinciale della Spi Antonella Albanese che ha ricordato la manifestazione del 31 ottobre a Torino dinnanzi al palazzo della Regione ed ha ribadito l’emergenza sanitaria in Piemonte che ci porterà ad avere un 26% di popolazione con oltre 65 anni di età ed una percentuale di malati cronici pari al 25% degli abitanti.
Albanese ha ricordato che le stime attuali dicono che il 40% dei piemontesi per curarsi si rivolge al privato, mentre una famiglia su 10 rinuncia a curarsi, mettendo anche l’accento sulla carenza di medici di famiglia che sono sempre di meno e sempre più anziani. L’intervento più corposo è stato però quello del funzionario della Cgil Vincenzo Costantino che ha ricordato, dopo aver fatto la cronistoria della chiusura dei reparti del nostro ospedale, che i tortonesi sono costretti ad andare a curarsi fuori provincia con una spesa che nel 2023 è stata di oltre 5 milioni di euro e con un incremento della spesa farmaceutica per le famiglie a fronte della diminuzione della quota a carico del servizio santuario. Costantino ha ricordato che: “Tra Asl e Ospedale di Alessandria mancano circa 160 dirigenti medici, 60 medici di medicina generale, 200 infermieri, 150 Oss, fisioterapisti, logopedisti, tecnici di radiologia, e con questi numeri di certo non possiamo garantire una assistenza adeguata”. Inoltre ha sostenuto: “Parlando di liste d’attesa, se da un lato la Regione ha stanziato dei soldi, (260 mila euro per l’azienda ospedaliera e 360 mila euro per l’Asl) ormai la gente si è rassegnata, anche perchè non ha di fatto risolto un grave problema, dove se hai le possibilità economiche ti curi, altrimenti sei costretto a girovagare per il Piemonte per sottoporti a visita oculista, cardiologica o per una ecografia con tempi di attesa che vanno mediamente dai 60 a 180 giorni.
Ma a questo il neo assessore alla sanità ha trovato una valida soluzione nell’avvalersi dell’intelligenza artificiale per abbattere le liste d’attesa!!! Bisogna attivare seriamente politiche che mettano in campo azioni in grado di dare risposte concrete anche in quei territori decentrati come questo che sono privi di servizi: penso ad una medicina territoriale che sappia prendersi cura, attraverso un lavoro di equipe dell’assistenza e che metta al centro l’utente. Case di Comunità e Ospedali di Comunità funzionanti e con il personale per farli funzionare e non ridurli come è avvenuto nella Casa della Salute di Castelnuovo. Come pure i medici di medicina generale e i pediatri di libera professione dovranno rimodulare la loro azione e ritornare ad essere punto di riferimento e i pilastri dell’assistenza territoriale; per questo, la loro attività va reimpostata rendendola meno burocratizzata e più integrata con gli altri servizi e le altre professioni per rispondere ai bisogni sempre più complessi delle persone”. Infine da ricordare l’intervento del presidente dell’ordine dei medici di Alessandria, il tortonese Antonello Santoro che ha evidenziato come siano aumentati gli accessi alle scuole di specialità che porteranno nuovi medici specializzati tra alcuni anni ricordando l’intenzione dell’Università Piemonte Orientale che vuole introdurre insegnamenti anche per il medico di base, al posto dei corsi gestiti dalla Regione; del consigliere regionale Ravetti che ha posto l’accento sulla cattiva gestione della sanità regionale e del sindaco Chiodi che ha difeso le scelte regionali ricordando l’aumento degli accessi al pronto soccorso.