I sindaci scrivono al Ministero pro 5 Valli: Volpedo non ci sta

Continua quella che ormai si può chiamare la telenovela di 5 Valli Servizi, la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti per 37 comuni, tra cui molti del Tortonese. Come avevamo documentato nei numeri precedenti, alcuni progetti presentati dalla società che dovevano essere finanziati attraverso il Pnrr sono saltati.

Ora su iniziativa del sindaco di Cabella Ligure nei giorni scorsi su carta intestata della società è stata fatta girare, informalmente attraverso una chat del gruppo dei sindaci, una lettera indirizzata al ministero dell’ambiente. In questa missiva si “manifesta il pieno sostegno dei comuni alla richiesta avanzata dall’amministratore unico della società relativa alla possibilità di ottenere un momento di confronto per la modifica delle schede progettuali”. In sostanza i sindaci a sostegno della posizione dell’avvocato Paolo Caviglia chiedono se sia possibile discutere e modificare le schede, per “salvare” alcuni progetti già rifiutati. I sindaci ricordano che la possibilità di ottenere i finanziamenti connessi ai progetti riveste “fondamentale importanza per la società e soprattutto è essenziale per poter assicurare continuità e qualità dei servizi offerti ai nostri cittadini”. La lettera ricorda che i comuni scriventi sono piccoli ed hanno notevoli difficoltà per garantire i servizi essenziali e “l’importante ruolo svolto dalla 5 Valli Servizi che ha avviato un percorso di adeguamento ai più avanzati standard qualitativi che sarebbe assai dannoso interrompere”. Orbene a Sette Giorni risulta che questa lettera, via chat, sia stata sottoscritta da tutti i sindaci, tranne quello di Volpedo che continua a mantenere coerentemente una posizione critica verso la gestione della società. Elisa Giardini ritiene 5 Valli “inadempiente” verso il suo comune e che “sarebbe di vantaggio il passaggio ad altro gestore e la liquidazione della società, cosa che rischia di avvenire per l’insufficienza dei suoi aspetti organizzativi e finanziari.” Insomma Giardini rimane ferma sulle sue posizioni e non ha aderito all’iniziativa. Cosa serva, però, la lettera inviata al ministero rimane, per ora, un mistero.

© riproduzione riservata