Intervista al primario di Chirurgia Luca Lenti
Il dottor Luca Matteo Lenti è da cinque anni primario del reparto di Chirurgia del nostro ospedale e riveste anche il ruolo di presidente dell’osservatorio ambiente.
Dopo un lustro alla guida del reparto di chirurgia, superata l’emergenza Covid si possono tirare le somme di questa esperienza? Non sono stati 5 anni semplici proprio a causa dell’emergenza Covid. Mi sono insediato a febbraio del 2019 e poco più di un anno dopo l’attività istituzionale è stata sospesa, e l’ospedale è stato convertito in Covid Hospital. Il percorso di sviluppo dell’attività chirurgica che avevo intrapreso è stato bruscamente interrotto. Per quasi due anni l’attività è stata profondamente limitata dalle conseguenze che tutto l’ospedale ed i reparti chirurgici in particolare hanno subìto in seguito alla pandemia (riduzione dei posti letto, carenza di personale, etc.). Dal 2022 in avanti l’attività è gradualmente ripresa così come la fiducia dei pazienti nel nostro ospedale. La Regione Piemonte ha dato a tutte le strutture come obiettivo per il 2023 il ritorno ai volumi di attività e produzione del 2019. Posso dire con orgoglio che abbiamo raggiunto questo obiettivo; risultato ancora più rilevante in considerazione delle risorse ridotte rispetto all’anno di riferimento.
Ora il reparto ha 23 posti letto, una consistente dotazione di medici. Cosa manca per essere ottimale? Nel 2019 l’attività chirurgica della Chirurgia generale poteva contare sui 23 posti letto del reparto e su altri 21 posti letto del reparto di Day Surgery multispecialistico condivisi con le altre strutture chirurgiche. Purtroppo quel reparto è ancora chiuso per la nota carenza di personale infermieristico.
Può quantificare il numero ed il tipo di operazioni eseguite nel corso del 2023? Gli interventi eseguiti nel corso del 2023 sono stati 1.120. Circa 300 interventi di chirurgia senologica, 200 interventi di chirurgia della parete addominale, 100 interventi di colecistectomia laparoscopica e 120 interventi di chirurgica colorettale e proctologica.
Il robot in sala operatoria: veramente indispensabile? In ogni campo delle attività umane e ancora di più nella cura delle persone l’aggiornamento tecnologico è indispensabile. Io mi occupo prevalentemente di chirurgia oncologica del colon retto e sebbene non ci siano differenze tra l’approccio laparoscopico e quello robotico in termini di risultati oncologici, ritengo che la tecnica robotica possa garantire, in mani esperte, maggiore precisione e rappresenti senza dubbio il futuro della chirurgia.
Arriverà il robot? L’acquisizione del robot chirurgico ed ortopedico rientra negli obiettivi del progetto di riqualificazione del presidio ospedaliero di Tortona che l’assessore Luigi Genesio Icardi ha affidato alla direzione dellla nostra Asl. Il direttore generale, Luigi Vercellino ha compiuto tutti i passaggi formali indicati dalla Regione Piemonte; dapprima ottenendo il parere favorevole da parte dell’Hta regionale (Health Technology Assessment), l’organismo che si occupa di valutare l’acquisizione di nuove tecnologie da parte delle aziende sanitarie. A metà gennaio è stata inviata formale richiesta di finanaziamento, facendo seguito ad una precedente riunione in assessorato, nella quale si era convenuto di finanziare i due sistemi robotici attraverso il ricorso al Fondo per lo Sviluppo e Coesione Sociale. Siamo da allora in attesa di apposita delibera della giunta regionale di accoglimento della richiesta affinché si possa procedere con le procedure di gara. Il robot chirurgico sarà utilizzato anche per la chirurgia urologica che sarà svolta presso l’ospedale di Tortona dai colleghi urologi dell’Asl.
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