Ha fatto piacere vedere, domenica pomeriggio su Rai1 nella trasmissione “Domenica in” condotta da Mara Venier, il nostro concittadino Giuliano Illiani, meglio conosciuto come Donatello, ospite della rievocazione del festival della canzone di Sanremo. Donatello, infatti, vi partecipò quattro volte a partire dal 1970 con “Io mi fermo qui” firmata dalla gloriosa coppia di autori tortonesi Albertelli-Riccardi (in realtà la parte musicale è sua ma Giuliano non era ancora iscritto alla Siae), con “Com’è dolce la sera”, “Ti voglio” e, infine, “Tu giovane amore mio” nel 1973. Inoltre vincitore della Gondola d’Argento alla mostra internazionale della musica leggera di Venezia con “Malattia d’amore” prodotto alla Ricordi da Maurizio Vandelli, dopo essere stato per quasi due anni (’68/’69), chitarrista di Gianni Morandi.
Che effetto fa ritornare in primo piano in TV con altri “mostri sacri” della musica leggera italiana? Lo stesso effetto di quando mi ritrovai proiettato a Sanremo nel ’70. Erano anni in cui al festival partecipavano Celentano, Endrigo, Vanoni, Camaleonti, insomma i più grandi ed io improvvisamente mi trovavo insieme a loro: un’atmosfera da sogno o son sveglio? Fortunatamente nonostante fossi parecchio intimidito da questa situazione potevo puntare sulla mia preparazione che si era formata con il gruppo “The Wanted” e fondata proprio sulle canzoni di questi grandi artisti con cui ora interagivo con infinito rispetto.
Che ricordi hai di quel periodo? I miei ricordi più vivi si basano sulla scoperta dell’umanità e della semplicità di personaggi che per me erano grandi miti. Un episodio di questi: dopo il primo Sanremo in una partecipazione ad un programma Rai incrocio Sergio Endrigo in un corridoio. Io accenno un timido e rispettoso saluto mentre invece lui mi chiede di dove sono: toscano? No, sono di Tortona, lei conosce? Dammi pure del tu, certo che conosco… è il paese dove inizia la nebbia se vieni da Genova mentre invece scompare se vieni da Milano, quindi ho capito dove hai preso la tua poesia! …e riprese a camminare allontanandosi mentre io stavo ancora trasognando sulla sua sintesi poetica….
Chi era il tuo preferito e quello che non potevi sopportare? Nell’ambiente musicale ogni artista esprime il proprio modo creativo che può anche non essere il tuo ma che deve essere rispettato come parte delle varietà di genere, tipico della musica leggera forse più che in quella classica. Con i Wanted montavamo più volentieri canzoni che ci piacevano ma spesso accontentavamo le richieste di pezzi che non condividevamo. Questo mi ha insegnato che approfondire alcune cose te le fa scoprire ed apprezzare perchè forse qualcosa ti era sfuggito in un primo momento. Se si parla invece di persone, il nostro ambiente è anche un mondo complesso di ambizioni, di aspirazioni e di delusioni, ed a volte si può incontrare qualcuno che stressato da piccole contrarietà può comportarsi male anche con i propri fans. Ho sempre cercato di comprendere questi comportamenti per non esserne vittima a scapito di chi ci tiene ad avere anche un tuo semplice saluto.
Lo scorso anno hai partecipato al concerto organizzato dal comune di Genova per i 60 anni di carriera di Michele. Cosa hai già in programma quest’anno? Mi vedo spesso con amici cantanti della nostra generazione e spesso parliamo della necessità di un rilancio della nostra musica che sembra essere ultimamente messa un po’ al margine dal nuovo che avanza sugli attuali media. Per questo sto proponendo una mia idea che risponde per le rime al termine “Boomer” termine affibiatoci dalla generazione del terzo millennio. Bene! Allora venite ad ascoltare cosa ha prodotto il Boom di quegli anni nella musica e non solo, e vi renderete conto della bellezza, dello stile di vita e dell’arte di quegli anni magnifici del Beat e del Pop. Venite a partecipare al “Beat Pop Boom!” con una fantastica rassegna di artisti come Michele, Dino, Paki dei Nuovi Angeli, Gian Pieretti, Donatello, Bobby Posner (the Rokes) per riscoprire tutto il meglio di quegli anni! Vi aspettiamo per un infinito scambio di emozioni!
E il tuo rapporto con Mara? Tornerò da Mara per promuovere questo progetto. Anche lei mostra una forte sensibilità per quegli anni vissuti da ragazzina con le canzoni che hanno accompagnato la nostra vita e la nostra transizione verso la formazione adulta. Sono cose che portiamo con noi per sempre. Lei mi ribadisce ogni volta che l’esperienza cinematografica che abbiamo vissuto insieme è stata fondamentale per la sua carriera e per tutto quello che è venuto dopo. Ed a proposito del film “Diario di un italiano” abbiamo spesso ipotizzato una visita di Mara a Tortona per una proiezione ed un evento da regalare ai Tortonesi. Lei mi ripete spesso “Ti voglio bene”, ed è così anche per me, lo sai? Grande, immensa amica Mara!