Il 24 e 25 ottobre di due anni fa si tennero a Tortona e Pontecurone due importanti assemblee pubbliche per prendere visione, per la prima volta, del progetto per il quadruplicamento ferroviario tra Tortona e Voghera. Doveva essere una cosa veloce, ma come sempre nel nostro Paese nulla è veloce quando si tratta di interventi pubblici. Insomma a due anni di distanza siamo ancora, come si usa dire, “nel campo delle sette pertiche” ovvero non si sa esattamente cosa si farà, e quando si inizierà a lavorare.
Noi sull’argomento abbiamo scritto ad inizio giugno quando Rfi ha pubblicato le 87 pagine del progetto di fattibilità tecnico economica che prevede 2.274 giorni di lavori, ovvero 6 anni e 230 giorni, senza però indicare quando si inizierà. Ricordiamo che questo progetto non recepisce se non in minima parte le numerosissime obiezioni e suggerimenti che le due assemblee di fine ottobre 2022 e successivi atti avevano fatto pervenire a Rfi che “ha tirato dritto” per la sua strada. Il documento prevede: • il quadruplicamento in affiancamento ai binari della linea esistente; • l’adeguamento del Prg della stazione di Tortona per l’inserimento dei nuovi binari; • la realizzazione di una galleria artificiale per lo scavalco della linea Ge-Mi sulla linea Alessandria-Piacenza; • la sistemazione della fermata di Pontecurone; • la formazione di 4 fabbricati tecnologici per l’inserimento e la gestione degli enti di stazione e di linea; • l’adeguamento di sottopassi e cavalcaferrovia; • la realizzazione di nuovi sottopassi e cavalcaferrovia e di linea, ovvero ponti e viadotti; • infine la deviazione del torrente Grue. Poiché in questi casi il silenzio non è mai portatore di belle notizie, ma solamente di colpi di mano, sarebbe auspicabile che le amministrazioni di Tortona e Pontecurone richiedessero a Rfi quali sono le sue intenzioni.