Ultimatum di Csr a 5Valli Servizi

Entro fine mese si vuole conoscere lo stato dei lavori e se la società rispetterà i tempi previsti

La vicenda di 5 Valli Servizi srl, la società che raccoglie e smaltisce i rifiuti in 37 comuni delle valli tortonesi e novesi, si arricchisce di un nuovo episodio. A fine della scorsa settimana il presidente del consorzio servizi rifiuti, Csr, Angelo Ravera ha inviato alla società e, per conoscenza a tutti i sindaci serviti da questa, una missiva molto significativa e, crediamo ultimativa.

Lo scritto inizia ricordando che una delibera del consorzio di quasi due anni fa assegnava alla società tempo fino al 7 settembre 2025 per l’attivazione “su tutto il territorio del nuovo servizio di raccolta rifiuti (porta a porta)”. Ravera prosegue ricordando che nel 2021 il consorzio aveva ottenuto un contributo regionale per finanziare il progetto “Le 5Valli si differenziano” “volto a riorganizzare il servizio di raccolta con passaggio dalla raccolta stradale a quella domiciliare” per la “porzione di territorio a maggior densità abitativa e servita da viabilità adeguata (13 comuni, 7.101 utenze domestiche e 646 non domestiche)”. Per la rimanente parte del territorio “con maggior dispersione abitativa, con viabilità più disagiata ed elevata presenza di seconde case era prevista la raccolta domiciliare esternalizzata con contenitori di prossimità ad accesso controllato (24 comuni, 12.401 utenze domestiche e 483 non domestiche)”. Si prevedeva una spesa di oltre 650 mila euro. A fine dicembre dello scorso anno la Regione prendeva atto che il progetto non risultava concluso e prorogava il termine al “30 ottobre e per la rendicontazione al 30 novembre di quest’anno”. La lettera afferma che la società ha preso in esame varie soluzioni per realizzare le previsioni del progetto, puntando poi sulle risorse messe a disposizione dal Pnrr e presentando 8 progetti. Come noto due di questi, riguardanti Volpedo per la realizzazione del centro di raccolta (1 milione di euro) e del centro di raccolta del riuso (700 mila euro), mentre per i rimanenti sei si è provveduto a eseguire variazioni. Il ministero però ha rigettato cinque richieste, accogliendone solamente una del valore di 50 mila euro “in quanto le richieste non si configurano quale integrazione, precisazione o miglioria ai progetti presentati in sede di domanda, quanto dei veri e propri nuovi progetti da valutare ex novo”. Ma l’ultimo paragrafo della lettera è forse il più pesante: “ciò premesso si intende conoscere da codesta società entro il 31 ottobre prossimo lo stato d’avanzamento e le reali prospettive di attuazione, nei tempi fissati, di quanto stabilito dal contratto di affidamento, come da proroga citata, e dal progetto «5 Valli si differenziano» già finanziato dalla Regione e per il quale sono già stati corrisposti acconti pari al 90% del contributo assegnato”. Un ultimatum insomma del genere: o dimostri che entro il 7 settembre del prossimo anno riesci a fare tutto quello che è progettato, e per il quale hai già il contributo in cassa, oppure… Attendiamo anche noi di sapere cosa risponderà l’avvocato Paolo Caviglia, attuale presidente della società.

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