Quadruplicamento ferroviario: le osservazioni dei comuni di Tortona e di Pontecurone

La giunta D’Amico ha espresso una chiara opposizione all’attuale progetto

Il 20 dello scorso mese scadeva il termine per presentare osservazioni al programma per il quadruplicamento ferroviario, da noi illustrato il 31 maggio. Sia il comune di Tortona che quello di Pontecurone, direttamente interessati, hanno presentato corpose osservazioni. Una premessa: molte parti delle osservazioni sono scritte con termini molto tecnici, evidentemente predisposte dai tecnici comunali. Noi riportiamo solamente quelle che tutti possono comprendere. 

Osservazioni comune di Tortona

Dal punto di vista urbanistico il comune di Tortona ricorda che “le prescrizioni urbanistiche relative all’area d’indagine costituita da una fascia di ampiezza pari a 250 metri per ciascun lato della ferrovia in progetto sono differenti da quanto elencato” nel piano regolatore comunale. Per quanto riguarda gli aspetti “connessi all’impatto acustico, che risulta particolarmente significativo soprattutto in corrispondenza del centro abitato, registriamo che le valutazioni previsionali evidenziano la necessità di prevedere idonei interventi di mitigazione che dovranno essere generalmente dimensionati in relazione al periodo più critico e cioè rispetto al periodo di riferimento notturno”. Per quanto riguarda invece gli aspetti viabilistici il comune ha rilevato: “•adeguamento di via G. Pernigotti: si prende atto della modifica della sezione stradale nel tratto di ampliamento del sedime ferroviario, che comporta una nuova organizzazione della viabilità con l’ipotesi di utilizzo della via Bengasi che, a seguito di ampliamento risulta sicuramente una valida alternativa ed una ottima occasione di riqualificazione dell’area adiacente all’ex deposito Monopoli Tabacchi. •Tuttavia in relazione al ridotto tratto di via Pernigotti interessata dal restringimento e dalla presenza di attività ed abitazioni, si chiede altresì la previsione in quel tratto dell’installazione di un semaforo per gestire il senso unico alternato al fine di creare meno disagio possibile ai residenti e ridurre il percorso dei mezzi da essi utilizzati. •Si evidenzia che la linea ferroviaria attuale è attraversata dalla roggia San Sisto e quindi occorre prevedere un ampliamento di tale attraversamento adeguato alla nuova area occupata dalla ferrovia, attraversamento che necessita di una costante manutenzione e pulizia per garantire il corretto deflusso delle acque. •Si prende atto che la viabilità della via San Sisto e strada Tegoredo verrà traslata su sedimi privati adiacenti al sedime ferroviario in direzione nord-ovest, che saranno oggetto di esproprio. •Si evidenzia il notevole impatto fisico, visivo ed ambientale delle infrastrutture definite “viadotto” e “galleria artificiale di scavalco” a scapito delle limitrofe proprietà private e più in generale del paesaggio circostante. Pertanto si ribadisce la richiesta di rivalutare una alternativa alla soluzione progettuale presentata”. Infine il comune di Tortona richiede che in “tutte le sottovie, stradali e ferroviarie, interessate dai lavori dovrà essere previsto il corretto deflusso delle acque dal piano viabile, attualmente per alcuni casi già garantito con stazioni di pompaggio (strada Marcazolo, Romagnolo, Baxilio) che dovranno essere ridimensionate. Inoltre in corrispondenza del sottovia della tangenziale in previsione delle infrastrutture previste, è necessario migliorare il deflusso delle acque superficiali in direzione Milano così come nel tratto della strada San Sisto”.

Osservazioni comune di Pontecurone

Intanto bisogna dire che il comune ha presentato le osservazioni con l’ausilio del professor Giovanni Luca Bisogni, docente universitario di biologia. Ed iniziamo dalla chiusura del documento: “pur dichiarandosi non pregiudizialmente contrari all’opera proposta (a patto che la stessa tenga conto delle esigenze e delle problematiche sollevate dalla realtà locale) ma in ragione delle considerazioni svolte si ribadisce la richiesta già avanzata dal consiglio comunale il 22 novembre 2022. Si chiede pertanto di sviluppare un progetto alternativo di tracciato per la nuova linea tendenzialmente sviluppato in fregio all’autostrada A21 evitando l’attraversamento del capoluogo. Una tale soluzione consentirebbe di evitare il disagio alla popolazione e di evitare i significativi impatti ambientali e socio economici che sarebbero generati dall’attuazione dell’attuale progetto”. Più chiaro di così. Ma il lungo documento è articolato. A pagina uno leggiamo “durante la costruzione dell’opera il territorio comunale e in particolare il capoluogo saranno interessati da numerose diffuse e spesso concomitanti attività che seppur considerate separatamente possono risultare compatibili, nel loro insieme definiscono un quadro di impegno complessivo del territorio piuttosto importante” e più avanti “i residenti su via Torino parallela alla linea ferroviaria quindi più direttamente interessati dal rumore ferroviario e dalle opere di mitigazione, sono 102: 46 sul lato a confine con la linea ferroviaria, 56 sul lato verso il centro abitato”. Il documento poi si addentra, punto per punto, sui vari aspetti. Per quanto riguarda le alternative di progetto, anche il documento del comune concorda con la seconda ipotesi, detta “Curone valle idraulico” ma si evidenziano queste criticità: “•necessità di prevedere una nuova viabilità in risoluzione dell’interferenza con l’esistente strada di arroccamento che corre tra l’area industriale e la linea storica che ha come ulteriori conseguenze: •interferenza planimetrica con la cascina che ne determina la demolizione; •interferenza con il sistema viabilità interno al perimetro dell’azienda industriale Stamplast”. In conclusione “si chiede di svolgere adeguati approfondimenti al fine di meglio caratterizzare le interferenze e di individuare adeguate misure di mitigazione in grado di garantire la piena compatibilità dell’opera con le esigenze di qualità ambientale necessarie al mantenimento delle attività produttive”. Per quanto riguarda la cantierizzazione che occuperà 98.330 mq, per oltre 6 anni i rilievi sono molteplici. Ne ricordiamo i principali: “relativamente all’area di cantiere davanti alla stazione si chiede di limitare alle operazioni di stoccaggio del solo materiale necessario ai lavori alla stazione stessa, così da limitare il disturbo alla popolazione (rumore, polvere, traffico). Al fine di limitare il disagio alle residenze derivato dalle barriere antirumore in calcestruzzo alte 5 metri (riduzione della luminosità ed impatto visivo) si chiede l’immediato ripristino del cantiere alla chiusura degli interventi senza attendere il completamento dell’opera, con sostituzione delle stesse con barriere antirumore di tipo adeguato al contesto residenziale. Si chiede maggior chiarezza riguardo alle modifiche indotte sulla viabilità durante la fase di cantiere, con particolare riferimento al rifacimento del sottopasso di strada Piccagallo, all’adeguamento di strada Castelnuovo e del nuovo cavalcavia. Si chiede attenzione nel garantire il raggiungimento del cimitero agevole ed in sicurezza per i pedoni e che siano tenute in conto le esigenze delle ditte che operano sul territorio”. Viene poi rilevato che lo studio acustico “pur rilevando la considerevole efficacia di abbattimento dei livelli sonori prodotti dalle barriere antirumore previste, evidenzia come queste non risultino sufficienti a mitigare completamente gli esuberi sui ricettori; di conseguenza sarà necessario dimensionare interventi diretti, che riguardano a Pontecurone 21 edifici ed una scuola”. Per quanto riguarda la stazione, che il progetto vorrebbe ampliare, con la riorganizzazione del parcheggio ed il prolungamento del sottopasso il documento del comune afferma: “A tale riguardo si avanzano le seguenti osservazioni. La previsione di realizzare due nuovi marciapiedi sulla linea velocizzata è finalizzata a consentirne l’utilizzo alla fermata di Pontecurone. Non prefigurandosi incrementi nel numero di fermate per il traffico passeggeri e in assenza di un reale interesse all’aumento di frequenza del servizio l’intervento e i conseguenti impatti, appaiono non giustificati. Il parcheggio a servizio della stazione previsto sul lato nord appare conseguentemente sovradimensionato rispetto alle esigenze. Si chiede quindi di non realizzare i nuovi marciapiedi e di ridurre la superficie del parcheggio perseguendo una riduzione dell’ingombro dell’opera e riducendo i conseguenti impatti”. Si prende poi in considerazione il contesto urbano rilevando che le barriere antirumore alte 5 metri in paese misureranno 4.300 metri. “Si chiede quindi di valutare il disagio causato dalla vicinanza alle abitazioni delle barriere antirumore e conseguentemente identificare tipologie di presidi adeguate a ridurne l’entità. La percezione da parte dei residenti della barriera,  risulta molesta considerata la tipologia di abitazioni ad uno o due piani lungo tutto il tratto della linea, riducendo la luminosità naturale ed un impatto visivo rilevante. Nel complesso risulta un elemento che potrebbe diminuire la qualità urbana”. Il documento affronta poi le problematiche relative alla Stamplast, per la quale si ritiene necessario svolgere “approfondimenti diagnostici e previsionali per verificare delle soluzioni progettuali proposte al fine di garantire la compatibilità delle interferenze causate dalla fase di corso d’opera e di esercizio con il mantenimento delle attuali condizioni qualitative e di efficienza della produzione e degli ambienti di lavoro”. Infine si parla di viabilità ed in relazione alle nuove opere l’amministrazione comunale pontecuronese richiede: “• particolare attenzione merita il nuovo innesto della Strada Castelnuovo Scrivia sulla SP 23 a seguito del nuovo sovrappasso; • la verifica che il nuovo ponte su Strada Marcazolo sia di altezza adeguata al passaggio di mezzi agricoli ingombranti, almeno quanto l’esistente; • attenta valutazione delle possibili criticità connesse alle interferenze dei sottopassi, nuovi ed ampliati, con la rete fognaria; • che la nuova progettualità garantisca il raggiungimento del cimitero dal centro abitato per i pedoni in sicurezza, con sottopasso della linea ferroviaria e che la manutenzione dello stesso sia a carico delle ferrovie”. Vedremo come andrà a finire.