La prima domanda è sempre uguale a quella di 5 e 10 anni fa: cosa si vuole fare concretamente per rilanciare l’economia della città? Bastano 2 idee. In una visione di medio-lungo periodo, vediamo Tortona come una città che deve puntare sulla qualità della vita che può offrire e sulla vicinanza strategica alle grandi città per trattenere le nuove generazioni e al contempo attrarre nuovi nuclei familiari che scelgano di insediarsi in città e, in prospettiva, producano ricchezza ed alimentino i consumi. In quest’ottica, intendiamo lavorare per una città il cui centro ruoti attorno ai bisogni del cittadino: immaginiamo una città ricca di verde, dove sia facile parcheggiare, dove i servizi come le scuole e le attività sportive siano vicini alle famiglie e sicuri. Proponiamo di aumentare il passaggio pedonale nel centro, sfruttando le piazze (e non la via Emilia) promuovendo un approccio diffuso alle attività che animano la città come il mercato o eventi come AssaggiaTortona e valorizzare le vetrine. Fondamentale per rendere Tortona attrattiva è una strategia di comunicazione, moderna e “social” che supporti l’organizzazione di eventi e manifestazioni durante tutto l’anno: la città vive se la rendiamo interessante e ricca di proposte che possono portare non solo i cittadini tortonesi ad apprezzarla di più.
Qualcosa in questi anni è stato fatto per il quartiere R9 ma i tortonesi che vi abitano e pagano le tasse non si sentono ancora a pieno titolo cittadini tortonesi. Cosa manca ancora? Assicurate che entro la fine della prossima legislatura sarà tutto risolto? La zona R9 è una parte della città ad alta densità abitativa che, nonostante le difficoltà attraversate negli anni, ha attirato nuclei di giovani e famiglie. La nostra proposta per questa parte della città è ambiziosa: vogliamo che diventi il terzo polmone verde della città di Tortona, dopo il parco dello Scrivia e quello del Castello. Proponiamo un lavoro di bonifica e riqualifica degli argini dell’Ossona e la creazione di un grande parco verde con percorsi pedonali, aree gioco, di studio e relax oltre ad aree attrezzate per fare sport all’aperto. Questo è un modo per renderla accessibile e attrattiva anche per i cittadini che non vi abitano. In questo modo, auspichiamo che la zona diventi viva e che la presenza di persone ed attività contribuisca ad allontanare i cinghiali che oggi frequentano quasi indisturbati.
In questi anni sono sorti alla periferia della città moltissimi capannoni, anche di grandi dimensioni, mentre tranne in un caso (ex tabacchi Goggi) i vecchi capannoni e le vecchie aree industriali (ex Alfa, ex Nigacalze) e l’area dell’ex Dante in pieno centro storico sono ancora completamente abbandonati. Cosa la sua amministrazione vuole fare perché la città ritorni ad essere vitale come una volta? Crediamo sia necessario un piano strategico per la gestione degli immobili attraverso corsie preferenziali per la riqualificazione degli edifici dismessi e del patrimonio edilizio sia abitativo che commerciale / produttivo o per l’abbattimento di quelli fatiscenti. Occorre anche valutare un utilizzo alternativo degli stessi. Lo Chalet Castello, ad esempio, per noi potrebbe diventare un nuovo asilo nido ed un centro estivo comunale, un’area sicura e in mezzo al verde, a completa disposizione dei bambini. Questa idea potrebbe incentivare le famiglie giovani a trasferirsi in città.
In tema inquinamento e di energia “pulita”: nel vostro programma inserite la possibilità di realizzare in città comunità energetiche per la produzione di energia solare? E cosa fare per il traffico? La qualità dell’aria è un tema centrale della nostra proposta programmatica. Riteniamo necessaria una sperimentazione graduale, in collaborazione con le attività commerciali, con l’obiettivo di realizzare un centro storico completamente pedonale entro il 2030. Affinché questo sia possibile, è necessario il ripristino del parcheggio Passalacqua che deve diventare il principale punto di sosta della città (gratuito per i tortonesi) e un piano urbano della mobilità sostenibile che preveda un trasporto pubblico gratuito. Occorre poi rivedere la mobilità ed il piano parcheggi comunali, per aggiornarli e renderli al passo con i tempi di una città che punta a mettere al centro il cittadino e non le automobili. Per quanto riguarda la produzione di energia solare, l’obiettivo è di rendere il patrimonio immobiliare comunale a emissioni zero, incentivando e promuovendo fonti alternative di energia anche per i privati. La comunità energetica verrà sicuramente valutata tra le opzioni anche se escluderebbe tutti coloro che hanno già installato pannelli solari in autonomia.
Turismo culturale: una chimera che per ora è rimasta tale, ci pare. Come si pensa di agire anche in collaborazione con la fondazione CR Tortona che ha una pinacoteca che è un vero gioiello a livello nazionale? Quello che è mancato in questi anni a Tortona è una strategia volta a comunicare in maniera moderna ed efficace la città ed il suo territorio. Nell’era dei social media e della comunicazione disintermediata, è fondamentale investire nella comunicazione e coinvolgere in una strategia condivisa gli operatori pubblici e privati, Fondazione Cr Tortona in testa. Un altro punto debole è la distanza tra il cittadino e la proposta culturale. Vorremmo coinvolgere direttamente i tortonesi, affinché siano loro stessi ad avere voce in capitolo in merito ad altre attività culturali della città, come conferenze, spettacoli e presentazioni.
Turismo in generale: quanto è stato fatto in questi anni ha portato risultati? A noi pare che il vero problema sia quello della ricettività. Si potrà fare qualcosa? La città deve pensarsi al centro di un territorio più ampio che è ricco di storia, tradizioni, sapori e prodotti comuni ed essere capofila nella promozione e nella valorizzazione di questo angolo di Piemonte ancora da scoprire. La ricettività è un problema che va risolto attraverso politiche comuni che coinvolgano non solo le realtà locali, ma anche tutti i comuni del Tortonese. Una delle nostre proposte è quella di realizzare un’Unione di Comuni che veda Tortona come capofila delle valli, per mettere in rete i servizi comunali. Vogliamo poi istituire un assessorato alle politiche territoriali: creando sinergie e visioni d’insieme si può rendere il turismo il punto di forza dell’economia cittadina e del territorio. Per quanto riguarda le strutture ricettive, considerando la conformazione territoriale e le tante bellezze presenti nella zona del Tortonese, una proposta è quella di incentivare la realizzazione di alberghi diffusi (creati sfruttando più case vicine tra loro) sparsi per tutto il territorio, sostenendo queste moderne forme di ospitalità attraverso riduzioni delle imposte e supporto degli uffici comunali, anche nella comunicazione.
Ospedale. Non è un problema che puo essere risolto direttamente dall’amministrazione comunale, ma sicuramente nei prossimi 5 anni ci si dovrà interessare ancora del problema. Su quali aspetti si vuole intervenire? Ricordiamo che la risposta pronta e capace all’emergenza salva la vita. Ed ancora: vi impegnerete per far sì che si ritorni alla prenotazione per il prelievo del sangue, evitando quella “barbarie” delle attese all’alba con il freddo, la pioggia o il sole cocente? Le politiche sanitarie e la gestione dell’ospedale, come giustamente detto nell’introduzione alla domanda, non rientrano nelle competenze dirette dell’amministrazione comunale, che ha però il compito di farsi portavoce, con il dialogo politico, degli interessi dei cittadini nelle sedi opportune dove è possibile sollecitare attenzione e assunzione di responsabilità per garantire i servizi essenziali al territorio. La priorità rimane quella di assicurare che il progetto deliberato dall’Asl (delibera n.979 del 22/11/23) che riguarda l’acquisizione del robot chirurgico ortopedico e la riapertura di sette reparti ambulatoriali (tra cui cardiologia) venga realizzato nei tempi previsti. Lo stesso vale per il piano di apertura, a Tortona in via Milazzo di una Casa di Comunità e di una Centrale Operativa Territoriale, parte della riforma dell’assistenza sanitaria territoriale in Piemonte (delibera di consiglio regionale n.199-3824 e parte del Pnrr Missione M6 Salute con quasi 1,5 milioni stanziati). La Casa di Comunità è una nuova struttura socio-sanitaria, dove i cittadini potranno trovare diverse figure professionali (infermieri di famiglia e comunità, assistenti sociali, medici di medicina generale, medici specialisti) per avere una valutazione ed un intervento multidisciplinare a seconda dei bisogni rilevati. La Centrale Operativa Territoriale permetterà invece una miglior funzione di coordinamento e presa in carico del paziente. L’implementazione in tempi rapidi di questi nuovi servizi è fondamentale per incrementare l’offerta di servizi sanitari per tutti i cittadini del comune di Tortona.
Al di fuori di questi temi: quale ritenete sia il vostro cavallo di battaglia nel programma elettorale? Noi siamo in campo, sin dalla nascita di Progetto Tortona, per offrire ai nostri concittadini un nuovo modo di immaginare la politica. Non vogliamo limitarci alla gestione ordinaria, ma immaginare dove vogliamo portare la città nel futuro e mettere le basi perché progetti ambiziosi, come lo sono alcuni di quelli elencati qui sopra, possano diventare realtà. Abbiamo costruito il nostro programma elettorale partendo da questa considerazione: “Ripensiamo Tortona per innovarla, tuteliamo Tortona per viverla”. Serve il coraggio di ripensare la città oggi, per poterla vivere al meglio domani.