Il rinvenimento di documenti inediti ha finalmente gettato luce su uno degli enigmi storici più affascinanti e discussi per chi si è occupato della topografia medievale della città. L’antica chiesa parrocchiale di San Nicolò, scomparsa nella seconda metà del XVI secolo a seguito della sua fusione con il convento dell’Annunciata, ha trovato finalmente la sua esatta collocazione topografica. La rivelazione è stata possibile grazie a una meticolosa ricerca archivistica che dimostra come la chiesa di San Nicolò sia stata demolita per fare spazio ad una nuova chiesa conventuale. Questo ritrovamento non solo arricchisce il patrimonio storico di Tortona, ma fornisce anche nuovi spunti di ricerca per gli studiosi che vogliono approfondire la storia religiosa e urbana della città.
La chiesa di San Nicolò, una volta sepolta nei meandri della storia, ora emerge come un elemento tangibile e suggestivo, testimone del passato glorioso di Tortona. La Tortona medievale era divisa in aree amministrative denominate “porte” che prendevano il nome quasi sempre da una chiesa presente all’interno del territorio di competenza, ma che non coincidevano con la distribuzione territoriale delle parrocchie. La porta di San Nicolò si estendeva nella parte centrale della città bassa, nell’attuale zona della parrocchia di San Giacomo e nella parte settentrionale della parrocchia di Santa Maria dei Canali. Con “porta di San Nicolò” si denominava anche il varco posto sulle fortificazioni cittadine al fondo dell’attuale via San Marziano, nei pressi della chiesa di San Giacomo. Persa la memoria dell’esatta collocazione della chiesa di San Nicolò (nessuno dei cultori di storia locale ed ecclesiastica del XIX secolo ne fa cenno), chi si è occupato di topografia storica cittadina tendeva a collocare tale chiesa nei pressi della porta succitata senza però avere un riscontro documentale certo. Il culto di San Nicola di Bari si diffuse nella diocesi di Tortona nei primi anni del XII secolo. Nel 1135, si fa menzione di una chiesa dedicata a questo santo già a Novi Ligure. A Tortona la chiesa parrocchiale di San Nicolò, attestata per la prima volta nel 1227 quando ricevette “quattro stara di frumento da Rufino”, prete della chiesa di San Giacomo, presenta fino ad oggi poche testimonianze documentali edite. Tuttavia, è ancora menzionata negli inventari dei benefici della diocesi del 1523 e del 1541. Curiosamente, la chiesa scompare dalle registrazioni delle visite pastorali e non è presente nel sinodo diocesano del 1595. Ora il ritrovamento di alcuni documenti, in quello che rimane dell’archivio delle suore agostiniane dell’Annunciata, chiarisce in modo definitivo la localizzazione dell’antica chiesa parrocchiale. Un inventario dei beni della parrocchia, datato 1531, attesta che la chiesa era confinante con una casa di sua proprietà, limitrofa a sua volta al “monasterium annontiate”, permettendoci di circoscrivere la collocazione della chiesa nell’isolato tra le attuali vie Emilia, Montemerlo, Giulia e Mirabello, dove insisteva il monastero delle monache agostiniane dell’Annunciata. Tra le carte di detto convento, conservate presso l’Archivio di Stato di Torino, è presente l’atto con cui il prete don Ambrogio de Cuchi, rinunciava nel 1569 al beneficio parrocchiale di San Nicolò, permettendo l’incorporazione di tale beneficio nel convento delle suore agostiniane. Questa fusione rientrava del vasto piano di risistemazione degli enti monastici tortonesi e di rinnovamento dell’edilizia religiosa promosso dal cardinale Giovanni Paolo Della Chiesa (1521-1575). Nella sua cronaca il notaio Tomeno Berruti riporta la notizia che il cardinale fece costruire “una bellissima chiesa… fabbricata ad instantia di due sue carnali sorelle” monache agostiniane, mentre il cronista settecentesco Eustachio Bussa afferma che tale chiesa era stata conclusa nel 1573, come si leggeva su un’iscrizione posta sul portale d’ingresso dell’edificio. L’antica chiesa parrocchiale di San Nicolò, dalle architettura medievali, fu demolita per costruire la nuova chiesa conventuale, destinata poi a sua volta a scomparire dopo le soppressioni napoleoniche del 1802, per far posto ad un vasto edificio scolastico che ospitò in seguito il comune, il tribunale cittadino ed infine attualmente vi è collocata la biblioteca comunale. A confermare questi nuovi elementi interviene anche la lettura degli Statuti cittadini che a pagina 70 sembrano collocare San Nicolò, sulla via pubblica, tra la “piazza dei granoni” (attuale piazza Duomo) e la chiesa della Trinità (attuali portici della Trinità). Oggi la Piazzetta Marconi, chiamata in passato dai tortonesi “ra piassa dra merì” (l’attiguo Palazzo Guidobono in età napoleonica divenne sede del sindaco, così l’area adiacente venne denominata alla francese piazza della “Mairie”), attesta la presenza di un ampio sagrato che si estendeva di fronte alla facciata della chiesa originaria, la quale doveva presentare anche un portico, attestato da un documento del 1314, presente tra le pergamene dell’ospedale di Tortona. La piazzetta, con la sua atmosfera intrisa di storia, offre una prospettiva affascinante sulla vita quotidiana e sul fervore spirituale che caratterizzavano il luogo nei secoli passati.
Fausto Miotti