Nei comuni di Tortona, Castelnuovo, Molino, Alzano e Guazzora
Greenpeace Italia martedì 6 febbraio ha reso noto un nuovo rapporto, “basato su dati ufficiali degli enti pubblici” sulla presenza di Pfas, noto inquinante molto pericoloso per la salute, perché cancerogeno. Il rapporto è lungo e dettagliato, ma qui vogliamo riportare alcuni paragrafi, che riguardano principalmente il Tortonese. Tutto inizia con il problema della Solvay a Spinetta Marengo, ritenuta la causa principale dell’inquinamento da Pfas, ma, come si legge: “il problema Pfas in Piemonte non è circoscritto alla sola area dove insiste questo stabilimento chimico: in oltre 70 comuni della città metropolitana di Torino, inclusa la città capoluogo, viene erogata acqua potabile contenente questi pericolosi inquinanti. È questa una delle poche aree monitorate in Piemonte, oltre a quella di Alessandria.
Per la maggior parte delle province piemontesi non esistono infatti dati relativi alla contaminazione da Pfas nellʼacqua potabile. Una situazione grave che denota come la contaminazione da composti poli e perfluoroalchilici non sia nota e tanto meno possa essere considerata sotto controllo. […] Dei 671 campioni di acqua a uso potabile di cui gli enti locali piemontesi hanno condiviso i dati con Greenpeace Italia – analizzati tra il 2019 e il 2023 – nel 51% è stata riscontrata la presenza di Pfas, con le maggiori positività riscontrate nella provincia di Alessandria. In questa area cinque comuni, ubicati lungo lo Scrivia, hanno evidenziato la presenza degli inquinanti in tutti i prelievi effettuati in questi anni: Alzano Scrivia, Castelnuovo Scrivia, Molino dei Torti, Guazzora e Tortona. Nei 24 campioni raccolti in queste località è sempre stato trovato il Pfoa, il Pfas noto per essere cancerogeno, in concentrazioni variabili e comprese tra 19 e 190 nanogrammi per litro. Nessun provvedimento è stato preso in questi comuni per fermare l’erogazione di acqua contaminata e tutelare la salute pubblica come invece è stato fatto a Montecastello. […] Parallelamente alla richiesta dei dati agli enti pubblici, Greenpeace Italia ha raccolto 15 campioni di acqua potabile nelle otto province piemontesi, per la maggior parte da fontane pubbliche di parchi giochi, “punti sensibili” considerato che i minori potenzialmente esposti alla contaminazione sono soggetti particolarmente a rischio. Le analisi, eseguite da un laboratorio indipendente accreditato, hanno evidenziato la presenza di Pfas in 5 campioni su 15, ovvero 1 ogni 3. Per i tre comuni che insistono sullo Scrivia gli esiti hanno confermato i dati degli enti pubblici per quanto concerne la presenza di Pfoa: 120 nanogrammi per litro ad Alzano Scrivia, 73 nanogrammi per litro a Castelnuovo Scrivia, 70 nanogrammi per litro a Guazzora. Anche a Tortona, sono stati misurati 19 nanogrammi per litro di Pfoa in un rubinetto destinato ai clienti in una stazione di servizio”. Il rapporto di Greenpeace riporta queste conclusioni: “I dati presentati in questa indagine evidenziano come il problema Pfas in Piemonte sia diffuso e interessi diversi punti della rete acquedottistica. In regione è nota da tempo una fonte rilevante di contaminazione per lʼintero bacino del fiume Po (Solvay) e lʼimpressione è che si sia voluto limitare a questa fonte il controllo su una contaminazione che invece parrebbe essere più ampia. Dal quadro che emerge da questa indagine emergono monitoraggi parziali e, di conseguenza, una situazione di potenziale contaminazione che non è evidentemente sotto controllo. Le verifiche degli enti pubblici, lacunose e limitate solo ad alcune aree, sicuramente sottostimano la situazione. Nella maggior parte dei casi sono gli stessi enti pubblici / gestori che imputano i mancati controlli allʼentrata in vigore della direttiva europea nel 2026 o a indicazioni ricevute da Arpa Piemonte. Laddove sono state evidenziate criticità nelle acque potabili, gli interventi degli enti pubblici sono tuttʼaltro che uniformi e, in alcuni casi, non cautelativi per la salute umana. Basta vedere cosa è stato fatto nellʼAlessandrino in situazioni sovrapponibili per i livelli di inquinamento: a Montecastello un pozzo altamente contaminato è stato chiuso nel 2020 mentre in altri comuni dello Scrivia, con livelli simili di Pfoa, gli interventi, tuttʼaltro che risolutivi, sono stati tardivi e avviati solo dopo la richiesta dei dati da parte di Greenpeace Italia (Alzano Scrivia, Guazzora, Isola SantʼAntonio e Molino dei Torti) o sono tuttora assenti (Castelnuovo Scrivia)”.