L’ortopedia è uno dei reparti, anche se con meno posti letto rispetto al passato (ora sono 18) che possono essere considerati un fiore all’occhiello del nostro ospedale. Ne abbiamo parlato con il primario, Giancarlo Bonzanini.
Prima di tutto: a fine gennaio ha aperto il reparto di fisiatria, anche se con molto ritardo rispetto alle aspettative. E’ un bene anche per il suo reparto? Dopo l’estate abbiamo ripreso possesso del reparto al piano terra dell’ospedale, che negli anni della pandemia era stato dedicato al trattamento dei pazienti Covid. Grazie a questo spostamento abbiamo aumentato il numero dei posti letto che rispetto al periodo prepandemico è ridotto di sole 2 unità. Speriamo in futuro di poter riaprire anche i letti dedicati al DH multispecialistico per permettere un incremento dell’attività chirurgica di tutte le specialità attualmente attive presso il nostro ospedale. L’apertura del reparto di fisiatria ha migliorato l’efficienza nella gestione dei posti letto evitando ai pazienti lunghi soggiorni in reparto in attesa di un posto nelle cliniche riabilitative. Finalmente possiamo seguire il malato lungo tutto l’iter diagnostico – terapeutico, dalla fase preoperatoria fino al recupero dell’autosufficienza e al rientro a domicilio.Sarà possibile monitorare il programma di recupero ed in caso di complicanze intervenire rapidamente ed efficacemente. Le tecnologie a nostra disposizione ci permetterà di pianificare (prima dell’intervento chirurgico), realizzare (durante l’operazione) e controllare (nella fase riabilitativa) il nostro operato, personalizzando il più possibile l’attività clinica sul singolo individuo.
Ha già avuto modo di contattare i nuovi colleghi per unificare le strategie di lavoro? I colleghi che lavorano nel nuovo reparto hanno una pregressa esperienza lavorativa nella sanità pubblica ed i primi contatti mi sembrano molto positivi con evidente intento di collaborazione.
E veniamo al reparto, sempre in attesa ci pare del robot per la sala operatoria, promesso da tempo. Dall’esterno abbiamo avuto l’impressione di un boom di ricoveri ed operazioni. Impressione giusta? Da circa 2 anni abbiamo introdotto la tecnologia nelle sala operatoria dell’ortopedia utilizzando la realtà aumentata, e la chirurgia robotica, confrontandoci con diversi colleghi esperti sia nazionali che internazionali. Ringrazio l’azienda sanitaria per queste occasioni di crescita professionale e spero in futuro di poter usufruire in pianta stabile del robot ortopedico per un utilizzo sistemico e standardizzato su tutti i pazienti candidati alla chirurgia protesica. A mio avviso ormai questa strada è tracciata e nei prossimi anni si assisterà ad una crescente diffusione. Vorrei infine spendere due parole di ringraziamento per l’equipe infermieristica e per l’equipe medica dell’ortopedia di Tortona che oggi è formata da otto medici e che garantisce non solo l’attività presso il presidio della nostra città, ma anche presso l’ospedale di Novi Ligure garantendo l’emergenza – urgenza traumatologica di tutta la zona. Lo scorso anno, malgrado le note difficoltà, abbiamo incrementato l’attività, in particolare con più di 400 interventi di chirurgia protesica. Ovviamente l’obiettivo del mio gruppo, costituito in gran parte da giovani medici, è quello di una crescita professionale costante che ci sta portando, numeri alla mano, ad essere una realtà sempre più rilevante nella sanità pubblica regionale.
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