La vicenda dell’impianto eolico sul Giarolo è sempre all’ordine del giorno. Dopo la presa di posizione del presidente della Provincia, Bussalino, da noi pubblicata sul numero del 15 dicembre, è d’obbligo segnalare la presa di posizione, ben articolata, da parte dell’amministrazione comunale di Fabbrica Curone che si conclude, a pagina 5, con questa frase “alla luce della valutazioni sopra elencate, si ritiene che gli elaborati presentati non consentano di superare positivamente il giudizio di “adeguatezza e completezza” della documentazione” ai sensi della legge.
Il primo punto preso in considerazione riguarda la relazione geologica “inadeguata in quanto redatta in modo del tutto generico senza trattare le specificità di ciascuna area di intervento, priva di indagini penetrometriche fondamentali per valutare la fattibilità delle imponenti opere di fondazione previste, priva di un’accurata analisi dei vincoli gravanti sui terreni, in primis per quanto riguarda i fenomeni franosi ampiamente presenti in loco, priva di una esaustiva analisi idrologica ed idrogeologica, priva di qualsiasi parametro utile alla moderazione del terreno necessaria per le verifiche delle opere di fondazione”. Più avanti si legge, a firma del sindaco Roberto Deantoni, che “la relazione geologica riporta, seppur in maniera generica, le seguenti informazioni utili al progettista: •rischio di frana attuale: potenziale; •rischio di frana potenziale: presente; •rischio di erosione concentrata o accelerata su versante attuale o potenziale: presente”. Il documento lamenta anche la mancata presa in considerazione dei suggerimenti riportati nello studio geologico, in particolare per quanto riguarda i movimenti franosi, e la relazione “è priva di considerazioni finali che dichiarino le aree analizzate come idonee ad accogliere il progetto”. Da qui la richiesta di una lunga serie di integrazioni e di “trarre conclusioni con le quali si dichiari la fattibilità dell’opera e di eventuali prescrizioni tassative”. Inadeguata è anche la relazione di calcolo strutturale che contiene la verifica delle opere di fondazione del palo che sostiene la turbina, a tal punto che “a pagina 8 viene stimata in modo grossolano l’azione sismica: si ritiene che vista la tipologia strutturale utilizzata (una torre di oltre 200 metri di altezza) e l’importanza economica complessiva del progetto sia auspicabile una verifica più puntuale ed approfondita dell’azione sismica”. La missiva del primo cittadino ricorda che le caratteristiche del terreno non vengono riportate, che vi sono solamente dichiarazioni di intenti su opere da realizzare quindi si richiede di produrre “una verifica della piazzola (ove sarà ubicata la gru, ndr) soggetta ai notevoli carichi del cantiere”. Inadeguata è anche la relazione paesaggistica non conforme ad un decreto del presidente del consiglio del 2005. In particolare risultano mancanti o non sufficientemente approfonditi ben 8 argomenti: “•descrizione dei caratteri paesaggistici; •appartenenza a sistemi naturalistici (biotopi, riserve, parchi naturali, boschi); •appartenenza percorsi panoramici • indicazione e analisi dei livelli di tutela operanti nel contesto paesaggistico; •planimetria dell’intera area con l’individuazione delle opere di progetto in sovrapposizione allo stato di fatto; •piante e sezioni quotate degli interventi di progetto; •cartografia che evidenzi le caratteristiche morfologiche del contesto paesaggistico e dell’area di intervento; •documentazione del progetto e/o fotografica delle soluzioni adottate per interventi analoghi nelle stesse zone o in altri casi significativi realizzati in aree simili”. Inadeguato è anche considerato lo studio anemologico (studio dei venti, ndr) basato su dati provenienti da stazioni non sufficientemente rappresentative del contesto “molto complesso nel quale andranno ad operare” e soprattutto occorre uno studio basato “sui risultati di campagne anemometriche rappresentative delle reali condizioni di utilizzo degli aerogeneratori previsti (20 con altezza al mozzo di 128 metri)”. La missiva lamenta inoltre l’inadeguatezza della verifica del rispetto della normativa regionale che prevede che gli impianti di generazione da fonte eolica non possano essere collocati in un intorno di 50 metri dalla linea di crinale. Per cui si richiedono planimetrie in scala adeguata che verifichino il rispetto del vincolo anche “in considerazione della presenza delle previste piazzole e della proiezione sul terreno dell’ingombro delle pale”. Il sindaco Deantoni prende poi in considerazione il progetto, poco sviluppato, per la realizzazione dell’elettrodotto lungo 20 km ed i problemi legati alla viabilità, sia a San Sebastiano Curone, sia sulle altre strade: “occorre dimostrare che la viabilità esistente, costituita da provinciali di ridottissime sezioni trasversali, realizzate senza sufficiente sottofondo e soggette a continui cedimenti sia in grado di sopportare i carichi” come abbiamo illustrato sul numero uscito prima di Natale. Sempre a questo riguardo si richiede anche una progettazione più sviluppata con indicazione delle opere d’arte previste, le pendenze longitudinali della viabilità di cantiere “indicate sugli elaborati progettuali come superiori al 20%. Si segnala come, curiosamente, il tratto finale della viabilità di cantiere abbia pendenza esattamente nulla per tutti i 1.600 metri di lunghezza”. Infine la lettera dell’amministrazione comunale di Fabbrica Curone lamenta la mancanza di riferimenti all’impatto che le opere possono avere sulle attività socio economiche presenti. Insomma un più che accurato, ci pare, esame di tutta la documentazione che, ripetiamo, è stata considerata inadeguata.