Intervista all’amministratore Emiliano Locatelli
Il 27 ottobre dello scorso anno l’amministratore unico del Parco Scientifico Tecnologico Emiliano Locatelli è intervenuto in consiglio comunale per illustrare i programmi che intendeva avviare. Il business plan condiviso con Finpiemonte comprendeva da un lato la ristrutturazione delle attuali linee di business con l’avvio di nuove attività e dall’altro la sicurezza dell’equilibrio della gestione economico finanziaria della società, messa in crisi dal fallimento del gruppo M&G e dal trasferimento dei laboratori della Proplast. A 14 mesi di distanza da questa uscita abbiamo avvicinato il dottor Locatelli.
In consiglio comunale si è parlato di impianti fotovoltaici, di gestione del Polo di Innovazione regionale Polibre, di insediamenti di nuove realtà innovative, di collaborazione con l’Università Piemonte Orientale. Vogliamo fare il punto della situazione? Dopo mesi di pianificazione, incontri e accordi con diversi soggetti pubblici e privati con i quali siamo entrati o entreremo in partenariato, finalmente stiamo affrontando una fase più operativa di realizzazione di interventi e iniziative che porteranno ad un cambiamento del Pst, mantenendo l’obiettivo dell’equilibrio economico-finanziario attraverso un piano di investimenti sostenibile nel medio-lungo periodo.
Sarà più attrattivo non solo per nuovi insediamenti, ma anche come soggetto di riferimento per l’innovazione nelle imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni nel territorio di confluenza delle regioni del Nord-Ovest. Essendo attivi come Polo di Innovazione della Regione Piemonte sulla chimica verde, con una particolare attenzione all’economia circolare e alle energie rinnovabili, abbiamo intenzione di promuovere la costituzione di almeno una Cer (Comunità Energetica) che abbia come finalità un utilizzo efficiente dell’energia prodotta da fonte rinnovabile e consumata dagli utenti industriali insediati nel Parco. Per questo abbiamo già definito le specifiche tecniche dell’impianto fotovoltaico che vorremmo realizzare sul lastrico solare degli edifici del Pst e a copertura di alcuni parcheggi. Con la pubblicazione del tanto atteso decreto attuativo dovrebbero essere più chiari i meccanismi di funzionamento per poter completare con dati certi il modello gestionale e il business plan. Abbiamo costituito un gruppo di lavoro di esperti del settore che potremmo mettere a disposizione del territorio, sia a livello di istituzioni pubbliche che organizzazioni private, e abbiamo proposto al comune di Tortona di partecipare direttamente ad una comunità energetica per rispondere ai crescenti bisogni del territorio di contenimento dei costi e di utilizzo efficiente delle risorse energetiche autoprodotte da fonte rinnovabile. In ogni caso il tema dell’autoproduzione e dell’autoconsumo energetico è un tema essenziale per il Pst, così come per molte imprese, visti gli attuali costi energetici e il panorama di crisi internazionale che stiamo attraversando. Quindi anche in assenza di una cornice normativa certa sulle Cer, il nostro obiettivo primario resta quello dell’efficientamento energetico del sito, dell’utilizzo di risorse rinnovabili e del contenimento dei costi energetici. Sul fronte del Polo di Innovazione Polibre stiamo riprendendo le attività anche grazie all’uscita dei bandi sul Pnrr e quelli Regionali a valere sul Por-Fsr 2021-2027 che mettono a disposizione del territorio regionale solo in questo periodo una prima tranche di quasi 100 milioni di euro a fondo perduto a favore delle imprese che vogliono investire in ricerca e sviluppo. Il nostro compito è quello di diffondere la conoscenza di queste opportunità alle imprese e aiutarle a realizzare progetti di ricerca industriale che siano strategici a livello regionale, cioè coerenti con i temi della sostenibilità e funzionali allo sviluppo delle filiere regionali. Della decina di dossier che stiamo seguendo cito solo alcuni temi: valorizzazione degli scarti da lavorazione delle nocciole, sistema di essicazione dei fanghi da depurazione delle acque, dispositivi biomedicali per la mitigazione degli effetti collaterali di terapie antitumorali. Per il prossimo anno stiamo già approfondendo altre idee di progetto ancora in fase preliminare per le quali le aziende che ci hanno contattato stanno cercando partner. Riguardano sempre l’agricoltura e in particolare la viticoltura, l’agricoltura 4.0, la valorizzazione degli scarti da produzione e trasformazione, la reintroduzione di varietà colturali tradizionali in ottica innovativa. Per quanto riguarda gli insediamenti nel Parco, il tasso di occupazione è salito dal 51% di fine 2021 agli attuali previsti 70% di fine 2023, mentre l’obiettivo che ci siamo prefissati per fine 2024 è l’80%. Abbiamo un gruppo di imprese già insediate che si sono ampliate nel corso del 2023, mentre stiamo valutando diverse proposte di insediamento da parte di nuovi soggetti. Per ultimo informo che abbiamo rinnovato le dotazioni della nostra sala convegni che potrà essere messa a disposizione, oltre che delle aziende insediate, anche per enti e organizzazioni esterne che ne avessero necessità. La capienza di 100 posti, aggiunta alla facilità di parcheggio e alle nuove dotazioni tecniche ne fanno una soluzione di tutto rispetto. Con l’Università del Piemonte Orientale stiamo siglando un accordo di partnership che riguarda sia gli aspetti formativi che un ruolo di supporto, anche operativo, nell’individuazione delle aree tecnologiche e di servizio strategiche per lo sviluppo delle imprese del territorio. Il tema chiave è la sostenibilità, ovvero riuscire a sostenere lo sviluppo e la crescita imprenditoriale sul nostro territorio con un approccio attento al tema della salvaguardia dell’ambiente e della salute delle persone. Per fare questo intendiamo orientare l’attività del Polo di Innovazione su iniziative che attraverso seminari, convegni e formazione a diversi livelli siano in grado di trasferire agli imprenditori e ai lavoratori know how avanzato, potenziare i network tra imprese, rafforzare le filiere regionali, favorire collegamenti e scambi di esperienze anche con organismi stranieri, avviare collaborazioni con mercati esteri. Un ultimo punto che mi sta a cuore è la prosecuzione della collaborazione con gli istituti di scuola secondaria superiore di Tortona, il Liceo Peano e l’Istituto Marconi, perché il Parco è un’iniziativa che promuove l’innovazione naturalmente proiettata sul futuro. E non possiamo pensare al futuro senza includere in questa dimensione i ragazzi che oggi si stanno formando per esserne domani protagonisti e soggetti attivi. Questo è il nostro auspicio e con questo spirito abbiamo lanciato il concorso del nuovo logo del Parco e del Polo di Innovazione e stiamo pensando ad altre iniziative in cui gli studenti abbiano la possibilità di affrontare i temi della sostenibilità in termini concreti, applicati alla realtà del nostro territorio, confrontandosi con imprese importanti, acquisendo nuove conoscenze ma anche suggerimenti per poi essere chiamati ad esprimere singolarmente o in gruppo
Il Pst ha da poco approvato il bilancio. Ci può illustrare le cifre più significative? Il bilancio 2023 si è chiuso in negativo perché abbiamo svalutato alcune partite importanti, frutto della situazione pesante che si è creata a seguito del fallimento del Gruppo Mossi&Ghisolfi. Fortunatamente, a differenza di analoghe iniziative in Piemonte che hanno dovuto necessariamente imboccare la via della liquidazione, il Pst ha una forte componente industriale di aziende insediate sostanzialmente sane, con business consolidati o promettenti e settorialmente molto diversificate. Inoltre la nostra situazione patrimoniale è molto solida. Purtroppo sul bilancio 2022 hanno pesato anche l’aumento significativo dei costi energetici e la chiusura definitiva di una vecchia pendenza che anni addietro aveva procurato danni importanti al Pst. I prossimi bilanci saranno all’insegna dei progressivi miglioramenti dei ricavi dovuti alle nuove locazioni e alla sensibile riduzione dei costi energetici. In questo quadro, a seguito della positiva rinegoziazione del mutuo in essere e ad un ampliamento del finanziamento, operazione resa possibile dal socio Banco Bpm SpA al quale vanno i nostri ringraziamenti, PST affronterà importanti interventi di miglioramento degli impianti e degli immobili di proprietà, al fine di rendere gli spazi adeguati agli attuali standard tecnologici e quindi più appetibili per le imprese interessate ad insediarsi. Inoltre è in fase di presentazione il progetto Clips finalizzato a potenziare e consolidare il Sistema dei Poli di Innovazione Piemontesi per renderlo una rete efficace ed efficiente di supporto alle policies di innovazione regionale e dispiegare sul territorio un’ampia gamma di opportunità per le imprese che vogliono investire in ricerca e sviluppo. Il Pst, come gestore del Polo di Innovazione Polibre, è parte di questo Sistema e riceverà importanti contributi per i prossimi tre anni con successiva possibilità di conferma per il triennio seguente, avendo quindi la possibilità di definire strategie e azioni di medio-lungo periodo.
Si è usciti, quindi, dalla crisi dovuta al fallimento del gruppo M&G? Dopo anni di incertezza e di gestione al massimo risparmio, sulla scorta dei risultati positivi che stiamo riscontrando da parte delle imprese, finalmente possiamo fissare nuovi obiettivi e nuovi traguardi. Ma occorre cautela, il Parco scientifico e Tecnologico è un soggetto che agisce da cerniera tra il pubblico e il privato ritagliandosi un ruolo che spesso non è riconosciuto dal mercato. Per questo l’area dei servizi, che può generare opportunità per le imprese, pur essendo strategica e parte della missione costitutiva del Pst non è necessariamente remunerativa. Occorre impiegare in maniera oculata le risorse a disposizione, curando molto bene la gestione immobiliare e grazie ai ritorni che ne derivano, costruire delle basi solide per poter selezionare accuratamente le iniziative che il Pst può realizzare sul versante della promozione dell’innovazione tecnologica. Con questo approccio credo che facciamo un buon servizio all’ente finanziatore Regione Piemonte, al socio di riferimento Finpiemonte e agli altri soci e, in ultima analisi, alle imprese e al territorio sul quale le nostre azioni devono poter trovare impatto positivo.
Come sono i rapporti con l’amministrazione comunale tortonese? I rapporti sono eccellenti. Il sindaco Chiodi e l’amministrazione hanno sempre mostrato molta partecipazione e sostegno con un dialogo proficuo e costruttivo. Pur non essendo socio, l’ente per noi è il primo riferimento sul territorio ed il soggetto a cui periodicamente ci rivolgiamo sia per informarlo sulla nostra attività che per proporre nuove iniziative di suo potenziale interesse, come ad esempio la costituzione di comunità energetiche, laddove il soggetto pubblico può essere parte attiva nella promozione di nuove forme di produzione e consumo delle risorse energetiche a vantaggio della collettività.