Tre anni fa, di questi giorni, il nostro ospedale veniva nuovamente trasformato in Covid Hospital, anche se in misura inferiore a quanto era avvenuto nel marzo dello stesso anno, con 96 posti letto destinati ai contagiati. Fu un altro blitz della Regione, che ha lasciato per la seconda volta tutti basiti: in effetti da inizio novembre 2020 abbiamo iniziato a ricevere malati di Covid da tutta la Regione e molti ricorderanno quelle terribili fotografie, pubblicate in prima pagina, della coda di ambulanze, civili e militari, in attesa di fare ingresso nel nostro ospedale.
E’ storia, che è giusto ricordare. Ma qui vorremmo analizzare la questione più da un punto di vista politico. Icardi, l’assessore regionale, affermò che non si poteva fare altro, che la decisione spettava al settore tecnico; Cirio disse che “questa notte (quella subito dopo la decisione che riguardava il nostro ospedale, ndr) non ho dormito”, per significare lo struggimento ed il peso di una simile decisione. Il 26 ottobre in consiglio comunale il sindaco Chiodi aveva affermato: “per quanto riguarda la gestione dell’emergenza Covid posso dire di avere avute garanzie dall’assessore Icardi sul fatto che l’ospedale non sarà più utilizzato per la cura esclusiva dei pazienti contagiati”. Ed infatti… Ma per la precisione Chiodi, saputo di questo secondo blitz ai danni del nostro ospedale, inviò una lettera in Regione chiedendo alcune garanzie, elencando “le necessità e le richieste relative al potenziamento del nostro ospedale”. Le richieste, datate 2020 lo ricordiamo, furono: “1) riclassificazione del pronto soccorso come DEA di I livello; 2) riapertura dei reparti di Cardiologia e Rianimazione (indispensabili per il DEA); 3) riapertura di Neurologia almeno come struttura semplice; 4) attivazione di un day hospital pediatrico a supporto dell’ambulatorio; 5) ampliamento degli orari degli ambulatori già presenti; 6) completamento ed apertura, nei tempi più brevi possibili, del nuovo reparto di riabilitazione che da anni è stato previsto, ma non ancora realizzato; 7) aumento dell’organico in forza all’ospedale per garantire l’efficienza dei servizi attuali ed in numero adeguato al potenziamento richiesto”. Inutile stare qui ora ad elencare quali e quanti di questi punti sono stati accolti (in tre anni e senza più l’emergenza Covid!) dalla Regione. Ed inutile dire, anche, che da parte delle forze politiche tortonesi questi argomenti sono stati del tutto dimenticati, come si desse per scontato che, ormai, il nostro ospedale rimarrà così com’è per sopravvivere e nulla più. Ma noi non demordiamo, e ricordiamo sempre con piacere quella bellissima manifestazione, che mobilitò migliaia di tortonesi, che partendo da piazza Duomo arrivò fino all’ospedale, circondandolo di persone che manifestavano per la sua salvezza. Chissà se si riuscirà a ripetere una simile manifestazione, che per numero di partecipanti, per ora, rimane unica nella storia cittadina.