Era un’opera imponente, monumentale, un autentico capolavoro di ingegneria per quei tempi. Si tratta dell’antico ponte sospeso di Cassano Spinola sullo Scrivia. Già i Romani, in quel punto dove passava la via Postumia, avevano costruito un ponte, poi travolto da qualche irruente piena del torrente. I resti vennero alla luce qualche decennio fa in seguito all’abbassamento del livello delle acque nel corso di un’estate particolarmente siccitosa. Da allora, per raggiungere l’altra sponda, si ricorse al servizio della barca. Ma intanto si sentiva la necessità di un ponte stabile, in muratura, tanto che l’Intendenza della provincia di Tortona nel 1822 ne proponeva la costruzione, ma il consiglio comunale di Cassano espresse parere negativo: per il paese andava bene il servizio della barca per raggiungere Novi, mentre Serravalle aveva un peso modesto per Cassano. Ma, crescendo il traffico pesante tra Genova e la Pianura Padana, si andava sentendo più urgente l’esigenza di un ponte sicuro, tuttavia si dovette attendere ancora una ventina d’anni perché una nuova opera venisse approvata per poter dare l’avvio ai lavori. Il progetto fu affidato all’ing. Spurgassi, che prevedeva la costruzione di un ponte sospeso sostenuto da cavi metallici ancorati agli archi sulle due entrate. In Italia allora si trovava solo qualche rarissimo esempio di ponte del genere. Il primo realizzato fu il ponte sul Garigliano tra Minturno e Sessa Aurunca voluto da Ferdinando II di Borbone, inaugurato nel 1832.
Il primo ponte in assoluto fu, in Inghilterra, il Drybourg Abbey Bridge, che risale al 1817. Il ponte di Cassano entrava in funzione nel 1846 presso San Bartolomeo, lungo la strada Tortona-Genova che due anni prima era stata classificata strada Regia. Tuttavia non ebbe vita facile questo ponte monumentale, opera per quei tempi di alto interesse ingegneristico e tecnologico. Solo qualche anno dopo l’inaugurazione fu sottoposto a pesi imprevisti soprattutto durante la 2ª Guerra d’indipendenza, quando vi transitava l’artiglieria pesante (cannoni ed armamenti vari), giunti a Genova via mare, inviati dalla Francia alleata dei Piemontesi. Cominciarono a dare segni di cedimento soprattutto le traversine del piano stradale. Non mancarono clamorosi incidenti, come si legge sul giornate tortonese ‘La Scrivia’, del 22 settembre 1877. “Giovedì u.s. verso le 8 di sera, transitando sul ponte di Cassano, un carro con bigoncia trainato da due cavalli, cedettero alcune traversine e andarono perduti il carro ed i cavalli, mentre il mosto dell’uva andò per lo Scrivia. Ci pare che una buona volta la provincia, ora che sono cessate le operazioni militari, dovrebbe pensare pel passaggio di un ponte in muratura ed evitare le continue interruzioni del traffico sull’ormai pericoloso ponte pensile. Coi voti di tutti – concludeva il cronista del giornale tortonese – si spera che verrà dato inizio alla costruzione del nuovo ponte”. Inoltre, in quegli anni, era in progetto la Tramvia Serravalle-Tortona (mai realizzata) che avrebbe creato nuove minacce alla sicurezza del ponte. Approvata la costruzione, si avviarono i lavori, che si conclusero nel 1887. Finalmente a Cassano era disponibile un ponte stabile in muratura, più spazioso e più sicuro, anche se meno spettacolare. Almeno avessero pensato a mantenere gli archi monumentali agli ingressi. Ma allora non c’era la sensibilità di oggi.
Armando Bergaglio
Ringrazio l’amico e storico dott. Gian Michele Merloni, cassanese per le preziose notizie fornitemi.
Foto coll. Armando Bergaglio