Nei precedenti 3-1 a favore dei leoni
Nonostante la vittoria di misura rimediata con tanta fatica domenica scorsa nella prima gara casalinga con Brindisi, i dubbi sulla condizione fisica ed anche tecnico tattica di questa nuova versione del Derthona non si sono dissipati nè fra gli addetti ai lavori nè, soprattutto, fra i tifosi. Alcuni giocatori sono parsi avulsi dal contesto, altri troppo impegnati a risolvere da soli le situazioni intricate della gara ed il gioco fluido con grande movimento della palla, che nelle scorse stagioni era il marchio di fabbrica di coach Ramondino, latita ancora, latita ancora.
Niente drammi naturalmente, il gruppo è insieme da troppo poco tempo per poter mostrare grande fluidità e conoscenza reciproca e la vittoria di misura denota comunque carattere e solidità difensiva. Ma in questa speciale stagione, con l’impegno continentale in Champions League, il tempo è sempre meno e coach e staff sono chiamati a trovare soluzioni al più presto. Con una media di 64,5 punti a gara segnati nelle prime due uscite ed appena 11 assist, infatti, il Derthona si piazza in ultima posizione in queste speciali classifiche, dati non accettabili per un roster come quello bianconero che annovera giocatori di talento ed esperienza ed ha un monte ingaggi fra i più alti della Serie A. Anche in vista del prossimo difficile impegno che vede i bianconeri impegnati sul parquet di Varese, una delle società più blasonate del basket italiano (10 scudetti, 5 Coppe Campioni), che a differenza dei leoni vanta una media di 83,5 punti ad uscita e 16 assist.
Coach come avete lavorato in settimana? Fisicamente come sta il gruppo? “Abbiamo fatto ottimi allenamenti fino ad oggi, c’è qualche acciacco, Severini ad esempio soffre di un problema al tendine che però non lo terrà fuori dalla partita”. Varese, che squadra è e come si affronta? “Molto importante sarà l’approccio alla gara contro una squadra che sul proprio parquet si esalta e gioca bene in transizione. Dovremo essere continui ed equilibrati, senza giocate particolari ma solidi, giocare bene in attacco che significa farsi trovare pronti e ben messi per la transizione difensiva. L’attacco di Varese passa per Cauley-Stein, con situazioni di hand-off ed aprendo molto il campo”.
Varese. La squadra è guidata da coach Tom Bialaszewski, americano di 41 anni nato a New York che prima di arrivare in Italia ha lavorato per diversi anni nel mondo NBA, con Cleveland Cavaliers e Sacramento Kings. Nel 2012 è assistente ai Lakers, poi Australia ed infine Italia dove è stato assistente di Messina a Milano fino alla scorsa stagione. A sua disposizione un roster di buon livello e con giocatori di talento che annovera fra gli esterni i play Moretti (50% da tre e 14,5 di media) miglior italiano della prima giornata e l’americano Vinnie Shahid (50% da tre) e l’unica guardia pura del gruppo Olivier Hanlan, 30enne canadese che nelle prime due uscite viaggia a 19 di media conditi da 5 rimbalzi, 4 assist ed il 43% da tre! 7 i lunghi: le ali Woldetensae (italiano alla seconda stagione a Varese), il giovane Virginio e due nuovi arrivi dagli Usa, Sean McDermott (10,5 +5 rimbalzi di media) e Gabe Brown (9+5 contro la Virtus). 3 i centri di ruolo: l’ex Derthona Leonardo Okeke (212 cm) in prestito da Milano, Scott Ulaneo e Willie Cauley-Stein (213 cm e 110 kg) ex Kings, Mavericks, Sixers e Warriors, esperto rimbalzista, Mvp della prima giornata di campionato e pericolo numero 1 insieme a Hanlan. Si gioca alla Itelyum Arena a Varese domenica ore 20.30, in diretta su Dazn.
Precedenti. La gara di domenica sarà la quinta in Serie A tra le due formazioni: al momento il bilancio dei precedenti sorride ai bianconeri, capaci di imporsi in tre delle quattro occasioni in cui le due squadre si sono affrontate nel massimo campionato. In perfetta parità (1-1) il bilancio delle partite disputate al Palasport di Varese: sconfitta 85-76 nel 2021/22 e vittoria 89-88 lo scorso anno.
Davide Maruffo
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