Fantastica esperienza quella vissuta dal tortonese Filippo Lolaico che questa estate (dal 22 luglio all’11 agosto) ha partecipato alla 6ª edizione della North Cape 4000, gara non competitiva, o meglio “unsupported bicycle adventure”, ossia avventura in bici senza supporto, che lo ha portato in soli 20 giorni da Venaria Reale, punto di partenza degli oltre 300 partecipanti provenienti da 40 nazioni (Australia, Argentina, Germania, Usa…), a Capo Nord che solo la metà dei ciclisti partenti è riuscito a raggiungere. Oltre 4.400 km in sella (Giro, Vuelta e Tour sono appena sopra i 3.000!) passando per 4 gates obbligatori (Losanna, Parigi, Oslo e Gallivare nel nord della Svezia) ed una finestra temporale obbligatoria di arrivo per essere considerati “finishers” che andava dal 3 al 15 di agosto. Filippo parlaci di questa avventura. “Bellissima, un’esperienza indimenticabile che mi ha permesso di visitare posti meravigliosi e conoscere persone interessanti – dice Lolaico – ho fatto amicizia con un indiano, con altri ragazzi italiani e ho chiuso il percorso in 20 giorni riuscendo ad essere considerato finisher”. La tappa più lunga? “L’ultima, circa 270 km! Non era in programma ma arrivato alla penultima ero talmente galvanizzato che ho deciso di andare avanti. E’ stata un’esperienza dura ma splendida”. I momenti più difficili? “In Germania, tanto freddo con 10 giorni di pioggia, a Parigi dove ho pensato di ritirarmi per un problema al ginocchio ma dopo una bella doccia, una birra ed un po’ di consigli da qualche amico, ho ripreso coraggio ed ho continuato. Poi ad Oslo, praticamente a metà strada, da lì in poi ci sono pochissime città, a 50 km l’una dall’altra e si pedala nel nulla. Splendido ma complicato a livello psicologico”. All’arrivo cosa hai provato? “Una gioia immensa, ho attraversato l’Europa in un breve lasso di tempo ed in totale sintonia con la natura”.
Davide Maruffo