Presentata venerdì 14 luglio la prima parte del Ma-De, Museo Archeologico Dertona, a palazzo Guidobono che si compone del lapidario, del giardino archeologico e delle prime due sale dedicate alla città romana. Il museo oggi avrà un altro volto rispetto a quello chiuso nel 1989 per condurre i lavori di restauro del palazzo che ospitava al piano terra e nel seminterrato il museo archeologico e ai piani superiori la biblioteca civica, ora trasferita nell’ex palazzo comunale. Dal 1989 si sono raccolte molte notizie sulla Dertona romana e medievale ed il comune dagli anni ’90 ha introdotto specifiche norme di salvaguardia archeologica nel prg. Nel tempo si sono condotte molte operazioni preliminari lunghe e complesse per il nuovo allestimento. Le migliaia di reperti di scavo, di proprietà statale, raccolti in cassette, sono stati esaminati, riordinati e a volte restaurati. Lo sforzo economico è notevole ma queste prime sale allestite e aperte al pubblico dal 15 luglio e visibili il sabato e la domenica dalle 15,30 alle 19, mostrano già il valido lavoro svolto in questi anni su progetto scientifico del funzionario archeologico territoriale Gian Battista Garbarino e la conservatrice della sezione archeologica del museo civico Paola Comba, progetto completato dalla progettazione architettonica di Roberto Nivolo e Sonia Bigando che prevede altre sale al piano terreno e al piano interrato e che, dai 570 metri quadrati attuali, raddoppierà la superficie espositiva. Il nuovo percorso museale racconta la storia di Tortona secondo una duplice lettura, cronologica e tematica: dall’insediamento ligure, alla fondazione della prima colonia in età repubblicana, fino al completo riassetto urbano nel corso dell’età augustea, ben testimoniato da elementi architettonici e mosaici che rivelano la monumentalità degli edifici pubblici e il prestigio delle domus private. Il completamento del progetto prevede l’ampliamento dell’impianto narrativo in modo da approfondire, con l’evoluzione dello spazio urbano di Tortona, alcuni aspetti tematici “di lungo periodo” (ad esempio il rapporto con le vie di comunicazione, i commerci e le attività produttive); il fondamentale legame con il territorio circostante, con un’apposita sezione (con allestimenti a rotazione) sulla storia del popolamento in un periodo compreso tra l’età preistorica e quella medievale.