Intervista al presidente Marco Picchi
Sono giorni bollenti, non solo per il caldo torrido che attanaglia la città, ma anche per i movimenti di mercato bianconeri che stanno definendo la squadra che la prossima stagione, agli ordini di coach Ramondino, dovrà affrontare il doppio impegno Campionato-Champions League e ha di conseguenza bisogno di molti rinforzi. Dopo aver salutato e ringraziato Semaj Christon, che è stato il faro della squadra in questa stagione a livello tecnico, la società ha portato avanti una minirivoluzione che ha visto l’addio a Tortona anche di Ariel Filloy, Niccolò Filoni, Tyler Cain, Cameron Hunt, Demonte Harper e anche J.P. Macura, genio e sregolatezza del roster tortonese nelle ultime due stagioni. La società si è subito concentrata sul mercato degli italiani da affiancare ai confermati Luca Severini, Leonardo Candi e Ricki Tavernelli, capitano e collante del gruppo, con l’arrivo di un uomo di sicuro rendimento come Tommaso Baldasso da Milano mentre Mike Daum ha rinnovato fino al 2025 e Leon Radosevic è stato confermato nel reparto lunghi dove è arrivato anche Zerini al posto di Mortellaro. Naturalmente la squadra mercato tortonese composta da Picchi-Ramondino e Galli non ha aspettato e ha subito piazzato, dopo la fine del campionato, il colpaccio dell’estate con l’arrivo di Chris Dowe da Sassari che abbiamo già intervistato su queste colonne, seguito dall’arrivo dell’estone Strautins da Reggio Emilia, ha ufficializzato in settimana anche l’arrivo di Kyle Weems dalla Virtus, atteso ormai da tempo e il contratto (fino al 2028) del giovanissimo Nicholas Errica che sarà aggregato alla prima squadra. Nella settimana appena trascorsa infine la squadra mercato è stata in America per la Summer League ed al suo ritorno, nella giornata di giovedì, è rimbalzata la notizia dell’ingaggio dell’esterno Retin Obasohan, belga di origini nigeriane, che lo scorso anno ha partecipato all’Eurolega con l’Asvel. Abbiamo raggiunto il presidente Marco Picchi per cercare di scoprire le ultime mosse di mercato per una stagione che fra Coppa e Cittadella, passerà alla storia. A che punto siete con Obasohan? “C’è una riflessione in corso abbastanza avanzata, nelle prossime ore (n.d.r. giovedì sera/venerdì) dovremmo arrivare ad una conclusione”. Come è andata in Nevada e su cosa avete focalizzato maggiormente l’attenzione? “E’ stata una bella esperienza, formativa come tutti i viaggi. E’ interessante e importante parlare con dirigenti di squadre Nba, creare quello che gli americani chiamano networking, fondamentale nel nostro ambiente. Ero già stato alla Summer League 20 anni fa e devo dire che è totalmente cambiata. L’Nba è stata brava a creare un grande evento per Las Vegas, una vera e propria fiera mondiale del basket estivo dove puoi vedere i giocatori, parlare con società, allenatori, agenti. Noi abbiamo visto profili molto interessanti per la realtà europea ed alcuni meno spendibili”. E’ più complesso rispetto ad alcuni anni fa portare giocatori in Europa? “Sì perchè il mercato è cambiato con il nuovo contratto collettivo. Le leghe di sviluppo americane offrono più di prima, l’Asia dell’est, con Giappone e Cina, è diventata un mercato con grosse risorse e quindi la percentuale di giocatori per l’Europa è inferiore”. La minirivoluzione al roster era d’obbligo in vista del doppio impegno? “Sì dovevamo farlo. Ad oggi abbiamo 5 stranieri e ce ne serve ancora 1, non tenendo conto della particolare situazione di Basile (straniero ma con una sola presenza in nazionale sarebbe automaticamente italiano). Una volta risolta la situazione con Retin il nostro obiettivo rimane il centro titolare”. Dowe, è fra i colpi di mercato più importanti della Serie A? “E’ stato uno dei protagonisti della scorsa stagione, ha già giocato in Europa e per ricevere l’eredità di Christon che era il nostro faro tecnico non potevamo che scegliere un profilo come il suo. Era l’unica e primissima scelta per il ruolo”. Baldasso, è sempre stata la prima scelta per il ruolo alle spalle di Dowe? “No, Tommaso come anche gli altri esterni nella visione del coach saranno intercambiabili e non legati a ruoli fissi”. Weems, un campione che non ha bisogno di presentazioni? “Per Kyle vale lo stesso discorso fatto per Dowe. Abbiamo salutato Macura che ha dato tanto alla maglia ed alla squadra e per sostituire uno come J.P. serviva un campione. Il curriculum di Weems parla da solo, sarà leader e ci guiderà negli step di crescita che ci attendono, soprattutto in Coppa”. Con l’arrivo di Edoardo Rabbolini lo staff tecnico è al completo? “Sì siamo al completo”. Vorrei chiederti quali emozioni hai provato a Ginevra? “Beh l’ultimo periodo fra Ginevra e Las Vegas è stato davvero convulso e molto emozionante. Leggere il nome del Derthona accostato a squadre che hanno vinto coppe europee (12 delle 32 avversarie dei leoni in Europa) è stato quasi incredibile, Luigino avrebbe detto “wow, ma dove siamo arrivati?!”. Tutto questo è reso possibile dalla visione e dalla prospettiva della famiglia Gavio, solo grazie a loro il progetto Derthona ha ora una riconoscibilità ed una considerazione, anche a livello internazionale, che era inimmaginabile fino a pochi anni fa”. Come si vive in società l’attesa per questa stagione storica? “Con grande voglia e tanto lavoro da fare. Abbiamo deciso di partire con la campagna abbonamenti a fine luglio e chi sarà abbonato al campionato avrà diritto anche alle gare di Coppa. Stiamo facendo grandi passi avanti e ci aspettiamo una bella risposta da parte dei nostri tifosi a cui dico che sarà l’ultima stagione a Casale”. Dopo Ginevra ci hai detto che l’obiettivo in Coppa sarà la seconda fase. Migliorare invece in campionato sarà sempre più difficile? “Assolutamente, non vogliamo essere un outsider in Champions ed arrivare alla seconda fase sarebbe un bel traguardo mentre in campionato l’obiettivo è consolidarsi ad alto livello, essere sempre fra le prime 5/6 squadre d’Italia, fare Final Eight di Coppa Italia e Playoff. Il primo obiettivo è la Supercoppa a Brescia”. La nuova stagione partirà dalla Cittadella. E’ tutto pronto? “Tutto pronto. Dopo il ritiro a Salice d’Ulzio saremo alla Cittadella, la nostra casa che è uno degli argomenti più forti per noi in fase di trattativa con i giocatori. Sapere di potersi allenare in una struttura di questo livello, all’avanguardia, è un grosso stimolo per gli atleti”.
In foto: il presidente del Derthona Basket Marco Picchi
Davide Maruffo
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